Scrivo queste poche righe in una data simbolica: 20/02/2020. Il primo caso accertato e documentato di Covid-19 nel nostro paese. Un anno fa chi avrebbe mai detto che il virus venuto dall'Asia ci avrebbe "colonizzato" così velocemente, e soprattutto che un ano dopo saremmo stati ancora qua, fra lockdown più o meno generalizzati e un senso di paura per noi ed i nostri cari.
Eppure, così è.
Il Covid non è sparito con l'estate, e neppure si è affievolito, ma anzi è mutato e si è fatto più contagioso.
Durante l'estate e l'autunno abbiamo recitato delle "prove di normalità": cene, tour, vacanze, sempre con questo parente scomodo appresso, che si manifestava sotto forma di mascherine sempre indosso, gel igienizzante onnipresente, liste di clienti da tenere per 14 giorni, numeri contingentati.
E se da novembre ad oggi abbiamo imparato che c'è sempre da imparare, se l'estate scorsa è stata solo una "prova generale" , d'ora in poi non dobbiamo dimenticarci che per diverso tempo dovremo convivere con lui e con tutto l'armamentario che serve per tenerlo alla larga, compresi protocolli accurati e spesso "infamati".
Ma tant'è.
L'alternativa è non uscirne mai, neppure dopo una seria campagna vaccinale, in cui tutti noi speriamo.
Per cui, anche quest'anno, i miei tour seguiranno queste regole:
- distanziamento: auricolari sanificati per tutti i partecipanti
- contingentamento: gruppi limitati di persone
- sicurezza: obbligo di autocertificazione pre-tour e recapiti personali conservati almeno 14 giorni post-tour in caso di dovute comunicazioni sanitarie.
Sono certa che con questi accorgimenti sarà possibile godere di arte, natura e bellezza in compagnia, garantendo la dovuta sicurezza.
A questo punto vi aspetto: #readytogo?
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